Articoli e per chi scriverli

Gli impegni IRL e il mio consumo di media mi hanno preso del tempo, ma l'avevo promesso ed eccolo qui: il racconto della mia breve esperienza da redattore per una rivista online. Una fase della vita che avrei voluto che fosse durata di più (specie per il compenso), cosa che non si è avverata perché la vita ha un generatore di numeri casuali peggiore di una slot machine del tabaccaio dietro l'angolo.

Quando e Dove

Fresco di laurea triennale, a ventisette anni decido di trovare lavoro nel settore digitale, incoraggiato dal fatto che il settore è ampio e sempre in cerca di nuove persone (almeno è quello che dicono in giro i soliti che ci sono riusciti). Pensavo di lavorare nell'ambito grafico come webdesigner oppure pubblicitario in quanto stimatore del genere, ma la mia capacità di disegnare farfalle che sembrano pasta masticata e sputata mi ha fatto desistere da eventuali cantonate.

In realtà riesco ad essere entrambi i tipi di persone. Ma ci sono differenze se non sai disegnare in principio?

Quindi non mi rimaneva altro da fare che buttarmi in qualcosa di estremamente tecnico come database oppure reti di comunicazione, almeno fino a quando non mi si presentò un occasione alquanto rara.

Chi e Cosa

In quanto fan dei media digitali e di tutta la cultura generata da essi (sì, anche di quella che non viene definita tale dai pomposi della critica), mi diverto nel cercare e conoscere i fatti e le tendenze presenti nel vasto e veloce mondo di internet, quindi la scoperta di siti come CosoDigitale mi riempì di entusiasmo e di una piccola speranza che questo tema potesse diventare prevalente nei prossimi anni. I miei commenti sul sito e sul relativo gruppo Telegram mi fecero far notare dai redattori per la mia conoscenza di questi temi. Mi offrirono una posizione da redattore a condizione di scrivere un articolo di prova a mia scelta. Ovviamente mi andò bene quando decisi di trattare della storia dei Duck Rolls, da cui derivarono i Rick Rolls e tutte quelle burle di internet che utilizzavono un link ingannevole.

Ammetto di essermi stancato nel ricercare informazioni sui duckrolls, ma non sono finito in barella.

Da quel momento divenni parte dello staff di redattori, tutti con passioni e interessi particolari, ansiosi di trattarli per un pubblico ampio. Oltre a parlare delle strategie per il sito e gli articoli da scrivere, si parlava di cose quotidiane, dalle lamentele su ciò che non andava nella propria realtà ai piaceri di un brano musicale o di un video trovato su Youtube. Tutto questo non durò purtroppo a lungo, perché venne annunciata la chiusura della redazione e l'abbandono del sito.

Perché

Se pensate che i motivi dietro alla chiusura della redazione fossero della serie "non bastavano i soldi" oppure "querele dal tizio rompipalle di turno", siete fuori strada. Una banale litigata per un articolo sulla storia di un fan di Super Mario più accanito di sempre fu il catalizzatore dell'inizio della fine. Ancora oggi penso che il caporedattore fosse il vero strambo piuttosto che il tizio su cui volevo scrivere.

A differenza del film "Essi Vivono", non ebbi bisogno di occhiali per rendermene conto

Anche se non venivo pagato, usare parte del tempo libero per scrivere e discutere di argomenti a me affini era una sensazione fantastica, specie quando i social e le persone IRL sono o indifferenti o distanti. Dunque, la chiusura del sito poteva infastidirmi in modi non indifferenti, eppure non mi sentii cosi tanto contrariato alla fine della fiera. Oggi passo la mia quotidianità tra faccende domestiche e la ricerca di un lavoro stabile e ben pagato, ma almeno ho stretto nuovi contatti online con cui condividere interessi ed esperienze.

Volevo aggiungere una quinta vignetta nella quale praticavo violenza, ma non voglio problemi con le querele

Quello che non è cambiato è la spinta a volere di più, ad andare oltre la mia comfort zone. Spero che questa sensazione non si esaurisca alla prima occasione in cui tornerò alla mia routine.